Come gestire la rabbia di un bambino

La rabbia è una emozione di base, innata e universale, che appartiene all’esperienza umana a prescindere dall’età, dalla cultura e dall’etnia di appartenenza.

Quando siamo arrabbiati tutto il nostro corpo è in grande allarme ed è pronto a difendersi per sopravvivere nell’ambiente, a rispondere a un torto subito, a un’ ingiustizia o a una violazione dei nostri diritti.

La rabbia non è di per sé un’emozione negativa, ma bisogna imparare ad esprimerla e a gestirla in modo adeguato.

I bambini manifestano la rabbia fin da piccolissimi attraverso urla, pianti e comportamenti aggressivi verso se stessi e gli altri. Possono arrivare anche a mordere, picchiare o a manifestare disagi fisici come mal di pancia o mal di testa.

I bambini possono provare rabbia per differenti motivazioni a seconda della loro età. Ecco qui alcuni esempi:

  • scomparsa di un gioco a cui tiene molto in quel particolare momento;
  • un piccolo incidente (es: una costruzione che crolla) durante le attività di gioco;
  • un ‘no’ del genitore o un’imposizione di una regola;
  • tentativi di realizzazione di un’attività senza successo;
  • difficoltà nella gestione dell’attesa;
  • difficoltà nella gestione di sensazioni fisiche come stanchezza o fame o di altre emozioni come tristezza;
  • percezione di non essere capace o sensazione di insicurezza.

In questi casi il genitore che si trova con il bambino non deve pensare che queste manifestazioni siano dirette a lui ma deve aspettare e aiutare il bambino a passare attraverso e dopo la propria rabbia. Questo è un passaggio fondamentale per il bambino nel percorso di crescita e di acquisizione di autonomie.

Ecco alcune indicazioni:

  • Mantenere la Calma e la tranquillità:  un tono calmo e gentile aiutail bambino ad abbassare il livello di intensità della rabbia.
  • Mostrare vicinanza e contenimento fisico: Essere calmi ma forti nel riuscire a stare con i figli quando sono turbolenti, aggressivi e respingenti. In questi casi può essere utile anche prendere in braccio i bambini e esprimere la propria presenza solidale.
  • Riconoscere e sintonizzarsi con l’intensità delle emozioni:Aiutare il bambino ad attribuire un nome all’emozione che sta provando e mostrare di conseguenza comprensione.  Ad esempio si può dire, con tono calmo e fermo:“capisco…sei arrabbiato perché si è rotto il tuo gioco preferito, lo sarei anch’io…”, “in questo momento sei arrabbiato perché non possiamo fare quello che vorresti…”.

Passato il momento di rabbia intensa è possibile affrontare con il bambino il tema della rabbia al fine di avvicinarlo a questa difficile emozione, a supportarlo nella sua conoscenza e a fornirgli sempre più strategie per affrontarla e gestirla.

Ecco alcune indicazioni:

  • Riprendere la situazione di rabbia vissuta: Ricordare l’episodio aiuta i bambini ad esprimere ciò che hanno vissuto, come si sono sentiti anche fisicamente e  quali sono state le loro difficoltà. L’episodio può essere ripreso utilizzando le parole, ma anche i disegni o simulando la scena con dei personaggi. . Questo lavoro aiuta a integrare pensieri ed emozioni e a sentirsi compresi e accettati.
  • Leggere storie insieme: Leggere dei libri che raccontano momenti di rabbia o storie specifiche su questo tema.

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Il percorso di crescita che va dall’infanzia all’età adulta è ricco di scoperte, conoscenze e autonomie crescenti. Sono anni molto intensi e unici, ma caratterizzati spesso da confusione e disorientamento.

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