CHI SONO
Psicologa
Guido bambini e ragazzi a ritrovare la serenità, accompagnandoli a scoprire i loro punti di forza e aiutando gli adulti intorno a loro a comprenderli meglio, a stargli vicino e a sostenerli.
Sono Psicologa. Nel mio lavoro utilizzo tecniche riconosciute scientificamente come la Acceptance and Commitment Therapy (ACT). Ricevo nel mio studio a Segrate (vicino Milano), e collaboro con scuole e centri specialistici.
Perché faccio questo lavoro?
Ricordo che frequentavo la scuola primaria, probabilmente ero in terza, un anno nuovo, ricco e intenso.Le insegnanti ci avevano annunciato che avremmo iniziato a studiare. A casa non avevo problemi a svolgere i compiti, provavo sempre ad impegnarmi e a portare a termine tutte le consegne.
Le insegnanti iniziarono quindi ad assegnare le prime paginette da studiare in autonomia. Cominciarono quindi le prime interrogazioni. Dapprima le domande erano rivolte a tutti gli alunni; a turno chi se la sentiva poteva provare ad alzare la mano e a rispondere. Io non ero molto spesso tra quelli, anzi a dire il vero non lo ero mai. Me ne stavo lì nel mio banco; a volte ricordo che non conoscevo la risposta, mentre altre capitava che la sapevo ma proprio non me la sentivo di alzare la mano e di rispondere.
I mesi trascorsero fino ad arrivare ai primi colloqui di aggiornamento e le insegnanti iniziarono a dire ai miei genitori che in classe stavo sempre zitta, che me ne stavo sempre nel mio, che non partecipavo, che a volte era anche difficile ricordarsi della mia presenza…secondo loro ero troppo timida, pigra, non mi impegnavo e non capivo le cose.
I miei genitori giustamente provarono a chiedermi spiegazioni sul perché non intervenissi in classe, cercarono di spiegarmi che le insegnanti erano lì per me e dovevano sapere che io studiavo e che le cose le sapevo. Cercarono quindi di aiutarmi proponendomi di farmi aiutare nei compiti. Io accettai. Ricordo che avevo sentito talmente tante voltela storia che ero timida e che non intervenivoche non sapevo nemmeno io la motivazione vera. Sicuramente un aiuto nello studio mi avrebbe solo fatto bene.
Con questo sostegno in più però il mio comportamentoin classe non cambiava, le vicende andavano sempre nello stesso modo: le insegnanti avevano iniziato a dire anche di fronte agli altri compagni
Neanche con i compagni e le compagne di classe andava troppo bene. Anche loro, forse un po’ influenzati dagli adulti, dicevano cheero troppo timida, troppo zitta e talvolta secondo loro avevo anche un naso da maiale.
I loro commenti su di me e sul mio aspetto incrementarono quando il dentista decise che dovevo iniziare a portare un apparecchio esterno molto visibile (baffo ortodontico). Andare a scuola era diventato davvero difficile. Ricordo che spesso accusavo forti mal di pancia, avevo paura e mi sembrava di essere di ghiaccio e di non essere in grado di esprimere veramente quello che sentivo. Temevo le cose non sarebbero mai cambiate.
In quel momento è in quelli precedenti che ho raccontato avrei avuto bisogno di qualcuno che desse voce tutto quello che stavo vivendo. Qualcuno che mi aiutasse a comprendere quali emozioni stavo provando, cosa succedeva quando le emozioni arrivavano dentro di me così forti; qualcuno che mi insegnasse a comunicare le emozioni ma anche a gestirle nei momenti di comunicazione con gli altri.
Qualcuno che mi guidasse verso il fatto che io ero Eleonora con punti di forza e di criticità su cui continuare a lavorare e migliorare, non ero la bambina timida che non parlava. Avrei avuto bisogno di qualcuno che il quel momento aiutasse anche gli adulti intorno a me, i miei genitori e i miei insegnanti a comprendermi meglio, a starmi vicino e a sostenermi affinché potessi essere vivere l’esperienza scolastica con serenità e tranquillità.
Questo è il lavoro che lo psicologo svolge con bambini, ragazzi e le loro famiglie affinchè possano ritrovare il benessere psicologico e possano quindi vivere bene ogni ambiente della loro vita: famiglia, scuola e tempo libero.
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Il percorso di crescita che va dall’infanzia all’età adulta è ricco di scoperte, conoscenze e autonomie crescenti. Sono anni molto intensi e unici, ma caratterizzati spesso da confusione e disorientamento.
È necessario quindi un supporto in più per questi figli e figlie al fine di dar voce alle loro emozioni, ai loro vissuti e rafforzare la loro autostima.
Io mi occupo di questo.
Se vedi tuo figlio o tua figlia in difficoltà, contattami e capiremo insieme come intervenire nel migliore dei modi.
vedi tuo figlio o tua figlia in difficoltà?
Rabbia, frustrazione, fastidio ma anche paura, ansia e vergogna sono emozioni che appartengono a tutti noi a partire dai primi anni dell’infanzia in poi. In particolari momenti della vita però possiamo sentire queste emozioni, come la rabbia, la paura o l’ansia, così tanto forti da rispondere male a nostri genitori e amici o da impedirci di fare le cose che più ci piacciono e che sono importanti per noi.
Se vedi tuo figlio o tua figlia in difficoltà, contattami e capiremo insieme come intervenire nel migliore dei modi.